Oggi UnfoldingRoma incontra Elise, cantautrice italiana proveniente dalla Sicilia. Il suo album s’intitola A cuore aperto.

Elisa Salvo, in arte Elise, cantautrice emergente siciliana, come si descriverebbe musicalmente parlando?

In due parole, electro-acustica. Ascolto tantissimi generi e stili diversi quindi sono sempre alla ricerca di nuovi sound da sperimentare nelle mie canzoni, ma che siano sempre legati al “suono“ reale. Ho provato a fare delle cose con l’elettronica…ma non è la mia strada. Amo il legno, gli strumenti che vibrano suonando e che fanno vibrare chi li ascolta: le chitarre, una bella batteria, il violino, il banjo.

A cuore aperto è appena uscito con 10 tracce nuove, non contiene gli altri singoli lanciati negli anni precedenti. Artista coraggiosa o sicura dei propri mezzi?

Direi sicura dei miei mezzi. I singoli che ho pubblicato rappresentano una parte precedente della mia carriera, se ancora si può definirla tale. Questo disco invece mi rappresenta completamente, è un altro viaggio, una storia nuova, è il compendio di due anni di lavoro indirizzato verso un unico obiettivo. Sai, una cosa è pubblicare un singolo, un’altra è mettersi seduta con la chitarra a scrivere i brani per un album intero. Ritengo che le due cose siano incompatibili.

L’album contiene due tracce in inglese, da cosa è dipesa questa scelta di scrivere e cantare anche in una lingua che non sia l’italiano?

La lingua inglese è molto versatile nonché molto adatta ad alcuni brani in particolare. Diciamo che da un lato volevo omaggiare lo stile dell’album che, come avrai sentito, è prettamente country/rock USA; dall’altro i due brani specifici (Closer e Goodnight) potevano essere cantati solo in inglese secondo me. Negli altri brani ho preferito scrivere nella mia lingua, una sfida a significare che anche l’italiano si presta benissimo a questo sound.

Ascoltando il singolo che dà nome all’album A cuore aperto ho subito percepito che sarà un singolo di successo, orecchiabile, ballabile e sopratutto molto radiofonico. Un pop molto country delizioso. Ti senti pronta se ci sarà il grande salto?

Ti ringrazio e sono molto contenta che tu lo abbia apprezzato, sono prontissima per il grande salto, se dovesse succedere spero solo di non ricadere troppo in fretta. Scherzi a parte, la speranza di raggiungere un pubblico sempre più numeroso con la mia musica e le mie parole è una delle ragioni che mi fa continuare a scrivere.

Leggo dalla biografia che ti esibisci live dal 2011, giovanissima a 19 anni. Come ti senti quando, chitarra in mano, si accendono i riflettori? È il tuo sogno da bambina cantare su un palco?

É un‘emozione indescrivibile, è come se trovassi il mio posto nel mondo; prima di iniziare, l’adrenalina e l’ansia salgono al livello massimo, ma allo stesso tempo so che quello è l’unico posto in cui vorrei essere in quel momento. Dare al pubblico la tua musica e riceverne l’affetto è un sogno che si realizza, e che porto dentro fin da quando, piccolissima, alla domanda: ”Cosa vuoi fare da grande?“ rispondevo sempre: la cantante.

Una domanda che si allaccia alla precedente, visto i recenti fatti di cronaca nera con il Bataclan prima e il concerto di Ariana Grande poi, si ha un po’ paura quando si sta per salire sul palco per esibirsi o una volta accesi i riflettori passa tutto in secondo piano? Si parla di metal detector , tripli tornelli e controlli di tutte le borse per il concerto dei Guns ‘n Roses a Imola. È questa secondo te la strada giusta?

Con tutti gli atti terroristici degli ultimi giorni, è impossibile salire su un palco senza avere un pensiero per le persone che hanno perso la vita, colpevoli solo di essere andati ad un concerto. Per quanto mi riguarda sì, confesso che ho un po’ di paura anch’io, ma del resto sarebbe da stupidi e soprattutto significherebbe fare il loro gioco doversi privare delle cose che ci fanno stare bene, sarebbe come smettere di vivere per la paura di morire. I controlli sono importanti, dovrebbero esserci sempre a prescindere dalla situazione contingente, ti fanno comunque sentire più al sicuro.

Hai scritto Via dall’odio, che tratta il tema della violenza sulle donne: come pensi si possano aiutare le donne a parlare, a uscire fuori senza poi subire quelle ritorsioni che tutti sappiamo?

Esistono moltissime organizzazioni che aiutano le donne in questo senso, il problema è che forse le forze dell’ordine dovrebbero cominciare a dare più importanza alle denunce per violenza che ogni giorno vengono presentate da donne indifese. Per quanto mi riguarda, intanto frequento corsi di autodifesa (che possono aiutare). Tuttavia il problema principale resta sempre la radice della violenza, il perchè gli uomini non si rassegnino più a lasciar andare una donna, sono queste le problematiche sulle quali porre attenzione, per cercare di arginare il problema.

Tu sei siciliana, conosciamo molto bene la situazione del sud Italia, la musica può servire come cassa di risonanza a livello mediatico?

La musica è un ottimo veicolo per denunciare le situazioni a cui tu ti riferisci, soprattutto quando arriva alle orecchie dei più giovani, che in questo modo hanno una possibilità in più per riflettere sui problemi e per cercare di risolverli. Ci sono già stati esempi di cantautori siciliani che con la loro musica hanno portato nel mondo la voce della nostra amata isola, con le sue bellezza e i suoi problemi. Permettimi di citare tra questi un giovane artista reggae, Triska. I suoi testi sono veramente profondi.

Rapporto con i social network. Sicuramente hai uno smartphone, quanto è importante nella tua vita di tutti i giorni? Qualche giorno fa Fiorello da Fazio ha dichiarato di non poter vivere più senza cellulare collegato a internet…

Dipende cosa intendiamo col termine importante. Io li uso molto. Diciamo che oggi gli smartphone sono diventati un elettrodomestico necessario, e i social sicuramente sono utilissimi sia a livello lavorativo sia per mantenere vivi i rapporti tra amici e colleghi; oggi puoi comunicare con tutti in tempo reale e questo vale sia per le buone che per le cattive notizie. Ciò che temo è l’uso che ne possono fare i minorenni, credo che bisognerebbe fissare dei limiti di utilizzo sotto una certa età e affrontare un corso o una sorta di “esame“…per imparare a gestirli.

Cosa ne pensi di Sanremo? Hai partecipato alla selezione giovani 2016, che ricordi ti restano?

Sanremo è e rimarrà sempre il festival italiano più importante. Un trampolino di lancio ideale per chi ha qualcosa da dire. Da Sanremo sono usciti fior di professionisti: da Arisa a Laura Pausini, da Eros Ramazzotti a Vasco Rossi (sebbene sia arrivato ultimo), e poi ancora Enrico Ruggeri…

Per quanto riguarda le selezioni, ho partecipato già due volte e riescono ogni volta a trasmetterti un mix incredibile di ansia e adrenalina e, anche se non sono riuscita per il momento a superarle, non mi stancherò mai di tentare.

Oltre Sanremo ci sono i talent, il tuo pensiero e se ci andresti.

Nonostante non sia una grande fan dei talent in generale, tutto sembra molto precostruito e preconfezionato, non credo sia totalmente vero quel che ci mostrano. Trovo che siano comunque una grande vetrina, soprattutto per le major che seguono i concorrenti, visibilità e pubblicità gratuita prima ancora di diventare famosi. E non sono sicura se i vincitori siano veramente dei talenti musicali, o piuttosto dei prodotti confezionati al meglio secondo le indagini di mercato (non tutti ovviamente). Per il mio carattere, e per come vedo la carriera musicale, non penso sarei disposta a partecipare.

Torniamo all’album A Cuore aperto, hai dichiarato che grazie al produttore Giuseppe Barbera di EnZoneRecords hai trovato il sound USA che cercavi. In che senso?

Sono sempre stata legata alla musica country/pop americana, (Taylor Swift, Carrie Underwood) e quando scrivo sento che è lo stile con cui riesco ad esprimermi al meglio. Peppe Barbera è stato l’unico produttore tra i tanti che mi hanno contattato, in grado di capire esattamento il sound che cercavo per il disco. Devo dire che è stata la grande emozione dopo l’ascolto dei provini che mi ha convinto a lavorare insieme, confermata poi dal suo lavoro durante la registrazione per cercare il suono giusto di ogni strumento, la minuziosità profusa nell’arrangiare i brani e nel ricercare anche nel mix il sound cercato. Per il mastering del singolo ci siamo affidati infatti ad Adam Ayan, coproprietario col mitico Bob Ludwig, dei “Gateway Mastering Studios“ di Portland, che ha masterizzato anche l’ultimo disco di Carrie Underwood.

C’è qualche traccia del nuovo album a cui sei particolarmente affezionata?

Direi ”Perfezione apparente”. Tratta una tematica molto diffusa tra le ragazze e recentemente anche qualche ragazzo ne soffre: l’anoressia. In un mondo dove l’immagine è tutto e dalla massa mediatica viene trasmesso un determinato prototipo corporeo è normale fare confronti con quello che il nostro specchio riflette. Anch’io in tenera età ho avuto difficoltà ad accettarmi e a volte anche adesso sento di non piacermi mai al 100%. Questo brano mi aiuta a ricordare che non basta solo l’apparenza per essere perfetti.

Nella prima traccia ho intravisto uno stile molto simile a quello di Irene Grandi, cosa ne pensi delle cantanti italiane? 

Ci sono molte cantanti italiane che stimo, ma amo in modo particolare Giorgia. Credo abbia una voce e una tecnica fenomenali, unita al suo amore per il blues ed il jazz, che riesce a inserire nel pop italiano alla grande. Unica nel suo genere.

Quando tu iniziavi a camminare una tua conterranea esordiva a Sanremo, Carmen Consoli è divenuta la Cantantessa per eccellenza, cosa pensi delle donne siciliane? È tutto vero che sono toste e determinate al contrario di ciò che si vuol apparire quando si parla del sud e della situazione delle donne sottomesse?

Sì, è verissimo, al Sud c’è grinta da vendere. Non so da cosa dipenda, sarà il clima, forse le difficoltà che hanno dovuto superare le generazioni precedenti di grandi lavoratrici e grandi madri di famiglia. Nonostante la storia abbia disegnato la figura della donna meridionale come sottomessa, riallacciandomi alla tua definizione, sia in campagna che in città sono sempre state loro in realtà, anche se in silenzio, a tirare la carretta e mantenere unita la famiglia. Questa dote si è tramandata alle nuove generazioni, facendo di noi donne del Sud delle vere guerriere.

Progetti “live” nel futuro prossimo o solo promozione? In bocca al lupo e complimenti per l’ottimo album A cuore aperto!

Ho molti progetti, dei live già in corso, la presentazione del disco con i miei musicisti prevista per agosto e per tutte le date potete visitare la mia pagina facebook Elise. Ovviamente di pari passo va la promozione del disco; a breve uscirà il secondo singolo, anch’esso accompagnato dal video.

Non mi fermo mai, sto facendo anche unplugged nei locali con un mio carissimo amico chitarrista, Salvatore Siracusa, nome noto della seicorde siciliana. Ti ringrazio per i complimenti, e per avermi dato quest’opportunità di farmi conoscere. Giuseppe Calvano per UnfoldingRoma FONTE

ultima modifica: 2019-02-10T17:09:18+01:00 da EnZone Records